mercoledì 11 giugno 2014

Donne nell'arte: per la serie "amori da favola": Psiche!

Amore, gelosia, invidia, mistero, meraviglioso lieto fine. Non sono gli elementi di un romanzo che mi accingo a scrivere ma quelli di una storia che, nel corso del tempo, ha ispirato moltissimi artisti, che l'hanno rappresentata in mille modi.  Parlo dell'avventura amorosa di Eros e Psiche. Eros sappiamo tutti chi era: il super figo dio dell'amore fisico e del desiderio, figlio dell'ancora più super figa Afrodite, nientepopodimeno che dea della bellezza, della generazione e della fertilità. Psiche la conosciamo un po di meno. Lei era la terza figlia di un re e di una regina. Le prime due sorelle erano riuscite ad accasarsi e a metter su famiglia ma lei ancora niente e sapete perché? Perché era bellissima. Di una bellezza talmente splendente e sfolgorante che nessun uomo aveva il coraggio di corteggiarla (ammazza che fortuna!). Si credeva addirittura che fosse l'incarnazione di Afrodite sulla terra e, così, tutti presero a venerarla, cominciando a trascurare gli altari della vera dea della bellezza. Eresiaaaaaaaaaaaaaaaaa! Noi donne non accettiamo simili affronti e la meravigliosa Afrodite tanto meno, vista la sua abitudine a spiccare sulle altre. Che succede allora? Succede che la dea, presa da incontenibile invidia ed ira decide di punire la tizia che le sta rubando la scena: incarica il figlioccio Eros di colpirla con una delle sue proverbiali e direi anche dannose frecce, per farla innamorare dell'uomo più sfortunato della terra così che avrebbe vissuto per sempre una vita di infelicità e povertà. L'obbediente Eros passa all'azione ma, quando vede per la prima volta Psiche, ne rimane folgorato e, confuso da cotanta beltà, lascia cadere una freccia sul suo piede cosicché lui stesso si innamora perdutamente della fanciulla. 
Nel frattempo i genitori di Psiche, preoccupati del fatto che non riescono ad accasare sta benedetta figlia, decidono di consultare l'oracolo di Apollo per sapere se avrebbero mai trovato un marito. L'oracolo gli risponde che, per far sì che ciò avvenga, Psiche deve essere lasciata sulla cima di una montagna, vestita da sposa e lì sarebbe stata corteggiata da un personaggio addirittura temuto dagli stessi dei. Complimenti all'oracolo che propone queste soluzioni così semplici e pratiche! I genitori di Psiche gli danno ascolto (cosa non si fa pur di trovare marito ad una figlia) e lasciano questa poveretta sulla cima di una montagna, di bianco vestita, pronta per essere sposata da questo fantomatico personaggio. Giustamente Psiche, stanca di aspettare, si addormenta. Ecco che arriva Zefiro, il quale la trasporta dolcemente su un letto di fiori profumati nel quale, la mattina dopo, la ragazza si sveglia. Quale meraviglia nell'apprendere che si trovava in uno straordinario palazzo, bellissimo e colmo di ricchezze di ogni genere. Immaginate di svegliarvi in una gioielleria di Tiffany e scoprire che è tutto vostro...questa fu la sensazione di Psiche! Ma non è finita qui! Verso sera, stanca della giornata passata fra tutte quelle ricchezze, si addobba su bel giaciglio per riposare ma, e qui viene il bello, si accorge di non essere sola. Un'ombra è al suo fianco. Subito si spaventa ma, dopo un caldo abbraccio, l'ombra la tranquillizza sussurrandole che è il suo neo sposo ma che non avrebbe mai dovuto fare domande sulla sua identità se non voleva essere abbandonata. Vi dice qualcosa questa storia? Credo di si...ma andiamo avanti. Lei acconsente e passano una notte da urlo (mica scema Psiche). Avete capito chi era l'ombra? Ma siiiii...l'aitante Eros. E chi sennò? I giorni passano e la brava Psiche non fa domande e aspetta tutto il giorno il suo amante che, ogni notte, torna nel suo talamo e fa vedere le stelle a Psiche. Ma lei dentro rode di curiosità e, si sa, la curiosità è donna. Una notte, prende il coraggio a quattro mani e, cogliendo l'occasione del sonno profondo di lui (è noto che gli uomini dopo l'orgasmo cadono in catalessi) decide di illuminare il viso dell'amato con una lanterna e...sorpresaaaaaaaaa! Ma è Eros!! Riccioli biondi, fisico scultoreo e arco e frecce al fianco del letto. Proprio non si poteva confondere. Ma Psiche non si accontenta. Prende in mano una freccia, si punge, il suo amore si accende ancora di più e, presa da incontenibile passione, si lancia su di lui per baciarlo appassionatamente ma, mentre lo fa, una goccia di olio della lanterna cade su Eros. Lui si sveglia e, tenendo fede alla sua promessa, scappa via e abbandona Psiche. A Psiche ma posare la lanterna no??? Eros torna dalla madre, Afrodite, la quale si incazza a dir poco, mentre Psiche, distrutta dall'abbandono del suo amante decide di andare sull'Olimpo a chiedere perdono ad Afrodite stessa e agli dei. Figuratevi la faccia della dea quando vede sbucare Psiche a casa sua. Non solo la curiosità ma anche la vendetta è donna! Afrodite la punisce e la fa flagellare dicendole che questa era la punizione per aver ferito il figlio ed essere diventata nemica degli dei. Ma la vendicativa dea non si accontenta e assegna a Psiche numerose prove che, se superate, frutteranno il perdono divino. Tutte prove assurde, ovviamente. Ma, con una buona dose di aiuti dall'alto, Psiche riesce a superare tutte le prove. Nel frattempo Eros, preso da una nostalgia infinita per Psiche, va da Zeus e lo implora di permettere il suo matrimonio con la fanciulla. Il caro vecchio Zeus non riesce proprio a dire di no e ammette finalmente la bella Psiche al banchetto divino. Lei beve il nettare degli dei, diventa una dea, si sposa con Eros e torna la pace con Afrodite. Da questa unione nascerà una bellissima femminuccia al quale verrà dato il nome di Voluttà (anche questo vi dice qualcosa scommetto). 
Bella storia vero? Psiche è la curiosità fatta femmina e questa curiosità la paga a caro prezzo. Bellissima e invidiatissima addirittura dalla dea della bellezza in persona. Diventa ricca in un istante facendo innamorare proprio Eros che le regala numerosi momenti di piacere. Insomma chi di noi donzelle non vorrebbe essere per un pò nei panni di Psiche? E gli artisti? Come l'hanno celebrata la sua proverbiale bellezza? 


Quante di noi sogniamo di fronte a questa immagine? Eh si... i sospiri di sprecano. Antonio Canova non poteva fare di meglio. Credo non ci sia opera d'arte dedicata a questa bellissima storia più azzeccata di questa. La scultura è del 1793 e Canova non immaginava neanche lontanamente l'effetto che avrebbe fatto ai posteri. In un meraviglioso e armonico chiasmo, lo scultore concentra il sentimento amoroso tradotto in materia. Psiche è elegantemente abbandonata tra le braccia del suo Amore che la guarda intensamente mentre le sta promettendo un bacio che la farà letteralmente svenire. Wow. Tanta invidia. E formidabile Canova.






Anche William-Adolphe Bouguereau decide di impegnarsi nella rappresentazione del mito di Amore e Psiche e ti tira fuori questo bellissimo dipinto del 1895. Lui era un accademico francese e i francesi, in fatto di romanticismo, ne sanno qualcosa. Qui rappresenta i due splendidi amanti mentre si libr
ano in volo. Sono bellissimi, perfetti, scultorei e felici. Il viola e il lilla fanno da padrone in questa splendida tela e contribuiscono a renderla, a mio avviso, ancora più voluttuosa e sensuale. E poi vogliamo parlare del gesto teatrale di lei? Sembra che sta reprimendo a stento un brivido di piacere. Bravo William!



L'artista neoclassico per eccellenza non poteva non dedicare una delle sue tele a questo tema. Devo dire però che il mio caro Jacques Louis David ha reso questo episodio molto più "terreno" di altri artisti che lo hanno celebrato. Eros ha una faccia a dir poco da ebete e se la ride alla grande come se stesse dicendo: "ammazza Psiche sarai pure bella però te sto a fregà come se niente fosse" (scusate il francesismo). Sembra che stia lì lì per scappare da quella stanza, però nel frattempo un'altra palpatina alle tette di Psiche la dà. Psiche è abbandonata (e sembra pure soddisfatta) in un profondo sonno, tutta nuda, e non si accorge minimamente di quello che il suo amato Eros sta facendo (secondo me sta scappando lo ripeto). La tela è del 1817 e, mio caro Jacques, potevi fare di meglio. 

La morale della favola? Donne che cercate marito: se questo benedetto uomo proprio non lo trovate, provate a metter su un bel vestito da sposa comprato da Kleinfeld a New York, scalate il K2 e addormentatevi sulla cima della montagna...Eros potrebbe essere nei paraggi :D

1 commento:

  1. Sei divertente, mi piace come scrivi e su cosa scrivi. Comincero' a serguirti!

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